Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiede un reddito minimo (o reddito di cittadinanza) superiore alla soglia di povertà per tutti gli Stati membri. La Commissione europea aveva raccomandato agli Stati membri di migliorare i loro regimi di sostegno alla povertà, ma il Parlamento è andato oltre chiedendo una direttiva specifica che rendesse obbligatoria l’attuazione del reddito minimo. I partiti italiani di centrodestra si sono opposti alla direttiva, mentre il Terzo Polo si è per lo più astenuto, nonostante l’attuale governo avesse introdotto una versione ridotta del reddito di cittadinanza.
Il motivo principale dell’opposizione della maggioranza alla direttiva potrebbe essere la soglia minima fissata dalla Commissione europea, che richiede che il livello di sostegno tenga conto della soglia nazionale di rischio di povertà. Questo indicatore corrisponde al 60% del reddito disponibile mediano nazionale equivalente dopo i trasferimenti sociali. In Italia si tratta di circa 10.500 euro l’anno. Se la direttiva fosse in vigore, il governo italiano dovrebbe adeguare di conseguenza il proprio sostegno al reddito, ottenendo un reddito compreso tra circa 550 e 875 euro al mese, a seconda delle circostanze del beneficiario. Tale importo è superiore all’attuale versione del reddito di cittadinanza, introdotta dal governo precedente.