La Francia è in preda ad un’ondata di proteste violente contro la riforma delle pensioni del governo di Emmanuel Macron. L’ultimo episodio è avvenuto giovedì sera, quando i manifestanti a Bordeaux hanno dato alle fiamme il portone d’ingresso del municipio in un’escalation di violenza che ha portato a centinaia di arresti e feriti tra le forze dell’ordine.
La tensione nel paese è alle stelle e le proteste continuano a susseguirsi senza tregua, spingendo l’Eliseo a rinviare la visita di Stato di Re Carlo III, prevista dal 26 al 29 marzo. I sindacati, che organizzano gran parte delle manifestazioni, non sembrano disposti a cedere e la situazione rischia di degenerare ulteriormente.
Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha riferito che durante la notte di disordini sono state arrestate 457 persone e 441 agenti di polizia sono rimasti feriti. Solo a Parigi, sono stati appiccati 903 incendi a cassonetti e oggetti di arredo urbano.
Il sindaco di Bordeaux, Pierre Hurmic, ha condannato l’atto di vandalismo contro il municipio e ha dichiarato di non capire l’interesse di tali gesti violenti. Nel frattempo, Mosca ha ironizzato sulla situazione in Francia, definendola una dimostrazione della “libertà di protesta” in Europa.
La situazione in Francia continua ad essere molto delicata, con la popolazione sempre più divisa sulla riforma delle pensioni e il governo alle prese con una crisi politica ed economica senza precedenti.