Vomero, i bambini scavalcano per giocare nel Parco Mascagna e rischiano di farsi male. E l’area verde diventa un parcheggio per pochi eletti

di Alessandro Migliaccio

Non si placano le polemiche per la chiusura del Parco Mascagna, che dura ormai da quasi un anno. Ma non solo la manutenzione sembra ferma e quello che è un importantissimo polmone verde del quartiere Vomero viene ancora negato alla cittadinanza. C’è di più. Vista la totale assenza di controlli, nel Parco Mascagna ogni giorni entrano gruppi di ragazzini (e non solo) che decidono di allietare le loro giornate scavalcando i cancelli dell’area verde ed utilizzando le giostre presenti, sia quelle intere che quelle in parte rotte e senza manutenzione, rischiando di farsi male in maniera anche grave. Anche perché nell’area verde sono presenti materiali di risulta, resti dei primi interventi effettuati dagli operai e tronchi tagliati. Insomma, sembra l’area giochi di Chernobyl e non a caso il parco venne chiuso 10 mesi fa in quanto “pericoloso” per l’incolumità dei cittadini. E se ora qualche bambino che entra furtivamente si fa male? Di chi sarà la responsabilità? Il Comune di Napoli e la Quinta Municipalità dove sono? In ferie?

Intanto nessuno controlla e nessuno impedisce, ogni mattina, a questi bambini di rischiare di farsi male durante il loro “campo estivo abusivo”, se vogliamo chiamarlo così, all’interno del Parco Mascagna. Come se non bastasse, nell’area verde vi è un’automobile parcheggiata con tanto di parasole messo sul parabrezza (foto).

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Un’auto parcheggiata in un’area verde è davvero un paradosso ma, evidentemente, da queste parti gli enti locali non ci trovano nulla di sbagliato. A meno che nessuno si sia accorto che quello spazio riservato alla cittadinanza, che sarebbe stato molto utile per bambini e anziani in questo periodo di gran caldo, si sta trasformando in un parcheggio per pochi eletti. Chi ha la chiave del catenaccio ha facoltà di parcheggiare la propria auto e magari anche quella di qualche amico.

Qualche giorno fa si era registrata l’ennesima protesta da parte dei residenti del Vomero per denunciare l’assenza di lavori per la riapertura del Parco Mascagna e chiedere l’immediata messa in sicurezza e riapertura dello stesso. In una petizione firmata da decine di residenti, inoltre, vengono chieste le dimissioni del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e la revoca della delega al Verde comunale all’assessore Vincenzo Santagada. Il tutto considerando “l’evidente stato di degrado e d’abbandono nel quale versa il verde pubblico in città” e nello specifico “per le vicende che riguardano il parco comunale Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, chiuso da oltre 300 giorni, con lavori di riqualificazione fermi da settimane, privando i residenti, in particolare i bambini accompagnati e gli anziani, dell’unico polmone a verde pubblico attrezzato di un’area densamente abitata, posta tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella”.

“I lavori di riqualificazione al parco Mascagna – spiega Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari – partiti il 20 novembre dell’anno scorso, dovevano durare 120 giorni e dunque concludersi entro la fine del marzo scorso, ma siamo arrivati a luglio e non solo non sono ancora conclusi ma allo stato sono fermi né si sa quando riprenderanno. Sulla vicenda colpisce il perdurante assordante silenzio proprio dell’assessore al verde del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada, sotto accusa dal momento che, nonostante le tante proteste e le manifestazioni dei residenti, preoccupati dal perdurare della chiusura del parco comunale, non ha ancora reso noto il nuovo cronoprogramma dei lavori ma principalmente la data di riapertura del parco comunale”.

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Il direttore: Alessandro Migliaccio Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta "terra dei fuochi" e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall'Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L'Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un'aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l'accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito. Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it

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