Legality Focus a Salerno
Legality Focus a Salerno è stato l’importante progetto, targato Consorzio Gruppo Eventi, che nasce da un’idea di Roberto de Candia, il manager e co-fondatore del Premio letterario Caccuri. L’obiettivo è stato ispirare, coinvolgere, abbracciare le nuove generazioni e dialogare sui temi attualissimi della legalità.
Partner istituzionali sono stati Fenailp – sede provinciale di Salerno, Comune di Montecorvino Pugliano (SA), Forum dei Giovani di Montecorvino Pugliano, Camera di Commercio di Salerno, Provincia di Salerno e Regione Campania.
L’iniziativa si è tenuta presso la sede della Camera di Commercio di Salerno, sita in Via Roma, durante le date del 18, 19 e 20 Settembre 2024.
“Questo progetto ha avuto una valenza altissima per il Consorzio Gruppo Eventi. È stata un’opportunità di dialogo e di interazione dedicata alle nuove generazioni. Un progetto studiato soprattutto per i giovani; pensato con un format semplice ma efficace ”: ha affermato Vincenzo Russolillo, Presidente del Consorzio Gruppo Eventi.
Hanno moderato gli incontri la giornalista Grazia Serra e Roberto de Candia.
Ospite atteso della mattinata del 18 settembre, alla presenza di un folto pubblico di studenti, Pino Aprile, giornalista e scrittore autore di saggi di straordinario successo, tradotti in diversi paesi. Entusiasta di parlare al cospetto di una platea bellissima, Aprile ha espresso questo suo pensiero: “Incontri come questi, sulla legalità, pensati per coinvolgere i giovani, sono importantissimi. Vorrei avere la certezza che si tenessero in tutta Italia, non solo al Sud. Uno dei miei compiti è l’abbattimento del mito dell’omertà meridionale. Come il Dottor Gratteri racconta, davanti al suo ufficio, c’è la fila di cittadini che raccontano tutto quanto utile al lavoro degli Inquirenti. Al contrario, a Milano, pubblicamente la dottoressa Boccassini lamentò di non avere alcun testimone; neppure gli imprenditori che venivano taglieggiati, e di ciò c’erano tutte le prove, ammettevano di pagare il pizzo. I morti antimafia sono praticamente tutti del Sud, sono oltre mille: la lotta alla Mafia è un fatto terrone.”
Davvero tanto interessante l’appuntamento del 18 settembre, alla presenza di un tanti studenti ma anche ad una platea altamente qualificata, con ospite Nicola Gratteri. Stimato magistrato e amato saggista italiano, attualmente Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, con la sua consueta forza espositiva, Gratteri ha dichiarato: “Parlare di legalità, soprattutto con i giovani, non è mai tempo perso: è importantissimo spiegare la non convenienza a delinquere con esempi concreti e, soprattutto, con la coerenza. I ragazzi e le ragazze sono spugne, assorbono tutto: non è vero che sono distratti, quando si trovano davanti a una persona credibile rimangono anche ore ad ascoltare, con la massima attenzione. Spero di avere sempre tempo da dedicare ai giovani perché quelle destinate a loro sono ore importanti esattamente quanto lo è un’indagine di droga o di mafia.”
Durante la mattinata del 19 settembre, Gherardo Colombo (ex magistrato, giurista, saggista e scrittore italiano, famoso per aver condotto o contribuito a inchieste importantissime) e Sigfrido Ranucci (giornalista e conduttore della seguitissima trasmissione televisiva “Report”) hanno dialogato con un folto numero di studenti salernitani molto preparati che hanno rivolto loro domande interessanti per toccare il tema della legalità da due punti di vista diversi ma complementari, quello della magistratura e quello del giornalismo.
Colombo: “La Magistratura deve essere indipendente dall’opinione pubblica. Ho passato decenni della mia vita a indagare sulla corruzione. Sono arrivato a questa conclusione: ‘Mani pulite’ è finita, ma la corruzione in Italia è rimasta. La cittadinanza deve svolgere un ruolo attivo e di supporto reale alle Istituzioni, attraverso il voto e attraverso il comportamento quotidiano.” Ranucci: “Nel giornalismo d’inchiesta è fondamentale l’indipendenza che deve essere difesa con una sorta di resilienza quotidiana. Io credo che il giornalismo d’inchiesta debba avere un’ampia diffusione e un’importanza crescente in ambito sociale e civico. Inoltre, è fondamentale tenere conto delle esigenze dell’opinione pubblica ma non lasciarsi influenzare dalla stessa”.
Durante la serata del 19 settembre, due grandi giornalisti: Domenico Iannacone ha dialogato con Paolo Di Giannantonio sul connubio giornalismo e legalità. Ha introdotto la giornalista Grazia Serra. Iannacone ha affermato: “Io credo che il compito del giornalismo moderno è quello di creare delle connessioni con le giovani generazioni. Senza questa connessione non si creano i cittadini del domani: c’è bisogno di consapevolezza per fare comprendere a pieno il significato del concetto di legalità. Spesso i giovani hanno una visione confusa riguardo a questi temi, allora entrare nelle storie e raccontare quanto realmente è accaduto è il modo più efficace per preparare i ragazzi e le ragazze di oggi ad essere adulti esemplari domani.” Di Giannantonio ha detto: “Il lavoro del giornalista è complesso ed articolato. Se devi raccontare una situazione non basta vedere quello che ti si presenta davanti agli occhi perché c’è molto di più dietro: ci sono le ragioni, le motivazioni, i fatti, i valori, le questioni… il buon giornalismo è fatto da una buona squadra”.
La manifestazione si è chiusa, il 20 settembre, con altri due nomi eccellenti che hanno letteralmente incantato i presenti: i Magistrati Piergiorgio Morosini, Presidente del Tribunale di Palermo, e Annamaria Frustaci, Sostituto Procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. La Frustaci: “Il contrasto al fenomeno criminale deve passare necessariamente attraverso un dialogo e un patto con le nuove generazioni, che devono diventare i portavoce di valori che vanno appresi e trasmessi da chi ha, insieme a loro, la voglia di costruire una società differente. Soprattutto in quest’ultimo anno ci sono stati tanti episodi violenti: dalle vicende di Palermo a Caivano, dal femminicidio di Giulia Cecchettin fino all’ultimo caso di cronaca di Vignale di Traversetolo. Tutte queste vicende ci comunicano un’emergenza importante, che passa necessariamente dalla comunicazione. Non possiamo aspettare che ci sia solo la repressione e l’intervento della magistratura quando si è verificato un fatto gravissimo, ma dobbiamo porre in essere concreti ed efficaci strumenti di prevenzione.” Morosini: “Penso che parlare di legalità attraverso testimonianze professionali su quanto accade in certi territori e nelle nostre comunità sia molto importante per i giovani. È difficile dare una definizione di legalità, ma se dovessi tentare una definizione direi che è il senso della Comunità, cioè il farsi carico dei problemi di un certo Territorio, con azioni propositive e non solo con critiche.”
Share this content:
Commento all'articolo