Napoli e Capri viste da Axel Munthe: rarità in mostra all’Emeroteca “Tucci”

Il suo romanzo autobiografico “La storia di San Michele” contribuì in maniera determinante a creare il mito di Capri “isola felice” nel mondo ma la passione del medico svedese Axel Munthe (1857-1949) per la cultura mediterranea, per la bellezza, per la classicità nonché il suo acume professionale, la sua compassione, il suo carisma si estrinsecarono in mille avventure e altre opere letterarie come per esempio “Lettere da una città dolente” sull’esperienza del 1884 quando accorse a Napoli per curare i colpiti dall’epidemia di colera. Una delle personalità più interessanti a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento (laureato in medicina a Parigi, con specializzazione in neurologia, aveva studiato anche psichiatria con Charcot). E ora, a 75 anni dalla morte dell’eccentrico medico e scrittore svedese, mercoledì prossimo 11 dicembre alle ore 11,30 all’Emeroteca-biblioteca “Tucci”, l’emeroteca dei giornalisti presieduta da Salvatore Maffei – al secondo piano del Palazzo delle Poste, in piazza Matteotti –  sarà inaugurata una mostra di periodici e libri rari ed esclusivi dal titolo “Axel Munthe e il suo sguardo d’amore verso Napoli e Capri”. Ne parleranno Stefania De Bonis, Ernesto Mazzetti e Donatella Trotta.
“La storia di San Michele”, pubblicata per la prima volta in inglese nel 1929, fu un successo a livello mondiale ed è tuttora un cult. Munthe aveva visto Capri per la prima volta a 18 anni e ne era rimasto folgorato. Una volta affermatosi nella professione tra Parigi e Roma (medico, tra l’altro, della casa reale svedese), tornò sull’isola azzurra nel 1887 e si fece costruire una villa sui resti di una delle dodici ville dell’imperatore Tiberio e in particolare sulle rovine di una cappella dedicata a San Michele (poi donata allo Stato svedese, ora gestita da una fondazione). Medico, umanista, amico degli umili, amante degli animali, forse inseguiva la magia della “forza medicatrice della natura” consapevole dell’effetto straordinario dello spirito dei luoghi e dell’energia rigenerativa dell’ambiente. Nel libro, piacevolissimo e a tratti divertente, racconta numerosi aneddoti della sua vita, le sue riflessioni, i suoi incontri con gente umile e con personalità del tempo come Pasteur o Guy de Maupassant; la sua amicizia con l’archeologo Amedeo Maiuri impegnato tra Pompei ed Ercolano…
La ricorrenza del 75esimo anniversario della morte di Axel Munthe ha fatto scoprire che l’Emeroteca biblioteca “Tucci” di Napoli possiede, fra i tanti, anche il primato del maggior numero di libri scritti dal famoso psichiatra svedese in edizioni mancanti a tutte le biblioteche italiane. Ma c’è di più. Ne possiede uno, “For those who love music and other vagaries”, che manca a tutte le biblioteche svedesi e che, oltre che presso la “Tucci”, lo si trova nella Biblioteca di Portland , nello stato del Maine. Esclusive e rarità dell’autore della Storia di San Michele (considerata da taluni come il libro più venduto dopo la Bibbia anche se così non è) saranno esposte insieme con giornali e riviste italiani e stranieri in quaranta bacheche dell’Emeroteca Tucci da mercoledì 11 dicembre, giorno dell’inaugurazione della mostra.
Il libro che apre la mostra è “Letters from a Mourning City” (La città dolente) scritto nel 1887 dal medico svedese sul colera a Napoli, città da lui raggiunta come soccorritore dalla lontana Lapponia dove aveva avuto notizia della terribile epidemia. La pubblicazione raccoglieva tutte le corrispondenze che Axel Munthe aveva inviato da Napoli allo Stockholm Dagblad nel 1885.  Stampato da John Murray di Londra, il libro era stato poi tradotto in Italia dal barone Winspeare nel 1910 con l’editore Barbera di Firenze. Recava un’introduzione di Pasquale Villari, definito dall’Illustrazione Popolare “antico, sapiente, affettuoso rivelatore delle piaghe di Napoli”. E la rivista milanese dei fratelli Treves, esposta anch’essa nella mostra, nel dare la notizia della pubblicazione del libro di Munthe sul colera ospitava un ampio articolo chiesto a Villari nel quale il grande studioso napoletano residente a Firenze denunciava che il “Risanamento” e le grandi imprese edili private, benemeriti per aver costruito l’ardita Galleria e negozi degni di Times Square e Manhattan,  si erano dimenticati  di costruire case per i poveri.
Altre esclusive per l’Italia nell’esposizione della “Tucci” sono “Sma skizzer of Puck Munthe”, edito a Stoccolma nel 1888, “The story of San Michele” edito a New York nel 1929, “Unter dem nordstern” edito a Lipsia nel 1931, “En gammal bok om människor och djur” edito  nello stesso anno, “Ein lates buch von meschen undtieren”, edito a Lipsia nel 1934, “Seltsame Freunde, edita a Monaco nel 1953.

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