INTIMIDAZIONI SINDACI E AMMINISTRATORI – BUONAJUTO “INVESTIRE NEL CAMBIAMENTO CULTURALE E NELLE SCUOLE”

INTIMIDAZIONI SINDACI E AMMINISTRATORI – BUONAJUTO “INVESTIRE NEL CAMBIAMENTO CULTURALE E NELLE SCUOLE”

Il vicepresidente Anci con delega alla Legalità è intervenuto stamani al Viminale alla riunione dell’Osservatorio sugli atti intimidatori nei confronti dei sindaci e degli amministratori locali

 

“Gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali sono un fenomeno trasversale che stenta a diminuire e che colpisce tutto il Paese. E’ necessario ascoltare la voce dei sindaci, che sono i più colpiti, perché la serenità di un sindaco e di un’amministrazione non debba mai essere condizionato da questi atti criminali che vanno a minare il rapporto tra politica e cittadini”. Così Ciro Buonajuto, vicepresidente Anci, delegato alla Legalità e sindaco di Ercolano, al termine della riunione dell’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali tenutasi presso il Ministero dell’Interno e presieduto dal ministro Matteo Piantedosi.
Il vicepresidente Anci, nel segnalare l’importante lavoro promosso dal Ministero dell’interno di attenzione capillare e di contrasto negli episodi più allarmanti, ha sottolineato l’urgenza di “avviare un cambiamento culturale e, dato che la maggior parte di queste intimidazioni oggi arriva anche attraverso i social media, bisogna insistere nei percorsi di sensibilizzazione e di educazione alla legalità. In tal senso, attraverso il Fondo nazionale vanno avviate importanti campagne di sensibilizzazione e informazione nei Comuni e all’interno delle scuole, e vanno anche acquisite e diffuse a livello nazionale le buone pratiche promosse dalle amministrazioni locali.

“Giusto il ristoro dei danni agli amministratori colpiti quale segnale di vicinanza, ma credo che debba essere una misura residuale; la maggior parte dei fondi destinati ai Comuni, se non tutti, saranno reinvestiti sul territorio: solo così è possibile innescare un circuito virtuoso che ci porterà a un cambiamento effettivo.
Il primo passo per combattere il fenomeno – ha concluso il delegato Anci – rimane sempre quello di denunciare ogni forma di minaccia o intimidazione”.

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