A Napoli dieci giorni di incontri culturali per raccontare tre anni di guerra in Ucraina

A Napoli dieci giorni di incontri culturali per raccontare tre anni di guerra in Ucraina

Primo appuntamento sabato 22 febbraio alle 11 alla Chiesa Santa Maria Stella Maris (piazzetta Grande Archivio) con la mostra “Vse Bude Ukraïna – Tutto sarà Ucraina” del fotoreporter Ciro Cortellessa e un incontro sul tema. Domenica 23 manifestazione in piazza con testimonianze dai territori di guerra. In settimana laboratori per i bambini rifugiati.

Dieci giorni per ricordare, attraverso i racconti di chi l’ha vissuto in prima persona, il dramma della guerra in Ucraina, che il prossimo 25 febbraio raggiungerà il terzo, triste, anniversario. Centro delle attività, promosse dall’associazione Arte Reale e Dateci Le Ali APS, con il supporto del Consolato Generale d’Ucraina a Napoli, I Sedili di Napoli, My Volia e Pink Mood, sarà la Chiesa Santa Maria Stella Maris, in piazzetta Grande Archivio a Napoli, dove sabato 22 febbraio, alle ore 11, sarà inaugurata la mostra fotografica “Vse Bude Ukraïna – Tutto sarà Ucraina” del fotoreporter e giornalista dell’Ena (European News Agency) Ciro Cortellessa. La presentazione, coordinata dal giornalista Carlo Zazzera, vedrà un dialogo tra l’autore, Tamara Mykhaylyak del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e il pubblico presente. L’ingresso alla mostra, aperta fino a domenica 2 marzo, è libero con un contributo solidale, ogni offerta sosterrà iniziative di supporto per i rifugiati ucraini.

Domenica 23 saranno due gli appuntamenti. Alle 11 è previsto l’incontro “Scrivere in tempo di guerra. L’Ucraina tra parole e immagini”, moderato dalle professoresse Chiara Ghidini dell’Università di Napoli L’Orientale e Paola Villani dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, con protagonisti Andrea De Carlo, professore dell’Università di Napoli L’Orientale, e Tamara Mykhaylyak. A seguire, manifestazione in piazza con le associazioni provenienti da tutta Italia e le testimonianze dei rifugiati che racconteranno le loro esperienze.

“Sono ormai tre anni che la guerra ha devastato l’Ucraina costringendo intere famiglie a scappare – spiega Tania Genovese, presidente dell’associazione Dateci Le Ali APS -. Noi abbiamo creato subito una rete di supporto su Napoli che sta aiutando tanti rifugiati e sta consentendo di inviare beni di prima necessità in Ucraina grazie a tanti amici e imprenditori che si sono messi a disposizione. In quest’occasione abbiamo deciso di ospitare la mostra di Ciro Cortellessa perché crediamo che le immagini riescano a esprimere ancor più delle parole quello che sta accadendo. La manifestazione di domenica 23 ci vedrà capofila di una serie di associazioni che arriveranno da diverse regioni per testimoniare le difficoltà che vivono i rifugiati e chiedere una pace giusta per il popolo ucraino, ma nel corso della settimana prossima abbiamo voluto realizzare tanti momenti di condivisione per dimostrare, ancora una volta, l’impegno nei confronti delle tante persone che sono state accolte nel nostro paese”.

Nel corso della prossima settimana, infatti, l’associazione Dateci le Ali APS organizzerà una serie di laboratori per far conoscere ai bambini e alle loro famiglie le tradizioni, la cultura e l’arte ucraine attraverso la creatività, tutti dalle 15.30 alle 17.30. Martedì 25 febbraio “Scopri l’antica arte di Lyal Ok-Motanok”, viaggio nella tradizione ucraina con Irena la Grande: i partecipanti impareranno a creare la loro bambola utilizzando tecniche tradizionali e apprenderanno il loro significato simbolico. Mercoledì 26 febbraio “Maschere della festa”, masterclass per creare maschere di carnevale. Giovedì 27 febbraio “Illumina la tua creatività”, workshop con Yuri sulla creazione di una lampada decorativa con fiori di carta. Venerdì 28 febbraio “Colori ed emozioni”, laboratorio di pittura con l’artista Lyudmila Balan. Infine, domenica 2 marzo, questa volta dalle 11 alle 13, “Acquagrime di Carnevale per bambini”, face painting con Díana Vodolaz e Valentino Priho.

“La cultura ha il potere di costruire ponti tra le persone e di dare voce a chi spesso resta inascoltato – spiega Natali Ferrari, presidente di Arte Reale -. Con questi eventi vogliamo non solo raccontare tre anni di guerra attraverso le immagini e le parole di chi l’ha vissuta, ma anche sottolineare il ruolo fondamentale della memoria collettiva. Napoli, città da sempre aperta al dialogo e all’accoglienza, diventa ancora una volta un punto di incontro per la riflessione e la solidarietà”. “Siamo lieti di far parte della rete di solidarietà tra diverse associazioni volontarie di tutt’Italia coinvolte nel ricordare la drammatica data dell’inizio del conflitto – aggiunge Olha Korenkova, segretaria dell’associazione My Volia e presidente dell’associazione Pink Mood -. È fondamentale tenere alta l’attenzione sulla guerra in Ucraina, perché dal suo esito dipenderà anche la credibilità dei valori dell’Unione Europea”.

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