A Napoli la vita si vive davvero: altro che penultimo posto

Secondo una recente ricerca sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, Napoli è stata classificata al penultimo posto tra le città più vivibili d’Italia, superando solo Reggio Calabria. Al primo posto si trova Bergamo, ma davvero si può ridurre la vivibilità di una città come Napoli a semplici numeri e statistiche?
Napoli non è solo una città: è un’esperienza, un luogo in cui arte, cultura e tradizione si intrecciano dando vita a un’atmosfera unica al mondo. Mentre altri posti vantano ordine e puntualità, Napoli offre ciò che rende la vita degna di essere vissuta: emozioni autentiche, bellezza senza paragoni e un’energia vibrante che conquista chiunque la visiti.
Napoli è un cuore pulsante di storia e cultura. Come si può valutare una città con una storia millenaria e un patrimonio culturale inestimabile con gli stessi parametri di piccole città prive del dinamismo di Napoli? Qui ogni angolo racconta una storia: dal Museo Archeologico Nazionale, custode di tesori inestimabili, al Maschio Angioino, testimone di secoli di storia.
Il Centro storico, con Spaccanapoli e i Quartieri Spagnoli, pulsa di vita e tradizioni, mentre il lungomare regala panorami mozzafiato che non hanno eguali: dal Castel dell’Ovo alla vista su Capri, Ischia e Procida. E non dimentichiamo i gioielli religiosi come il Duomo, con il Tesoro di San Gennaro, considerato il più prezioso al mondo.
Napoli è la capitale mondiale della gastronomia ed è stata eletta la città dove si mangia meglio al mondo, e non è difficile capirne il motivo. Qui nasce la pizza, patrimonio Unesco, e la cucina partenopea, con piatti come la pastiera, il babà e lo street food del cuoppo, è un’esperienza culinaria senza eguali. Ogni piatto racconta una storia, una tradizione, un legame profondo con il territorio.
Napoli è panorami e bellezze naturali incomparabili. Napoli è un museo a cielo aperto, ma anche un inno alla natura. I suoi punti panoramici, come il Parco Virgiliano e la collina di Posillipo, offrono viste che tolgono il fiato, abbracciando il Golfo e il Vesuvio. Le isole di Capri, Ischia e Procida sono a un passo, mentre il Vesuvio e i siti archeologici di Pompei ed Ercolano raccontano una storia che affonda le radici nel mito. Non a caso in tanti, sia vip che gente comune, rimarcano in interviste o post sui social che quando sono a Napoli avvertono un’atmosfera unica, di originalità, di calore umano, di accoglienza, di naturalezza, dove resistono valori, modi di dire, usanze e insegnamenti del passato laddove altrove in Italia, invece, tutto ciò è stato spazzato via dalla distanza e dai nuovi linguaggi imposti dai social e dalla tecnologia. A Napoli la vita si vive davvero, senza trucco e senza inganno.
Napoli è vera, viva, eterna. In un mondo che spesso si riduce a classifiche e statistiche, Napoli ricorda a tutti cosa significa davvero vivere. È imperfetta, caotica, ma è reale, viva e piena di passione. Qui non si trovano solo numeri, ma esperienze che scaldano l’anima e restano per sempre. Se Napoli è amata in tutto il mondo, un motivo c’è: la sua arte, la sua musica, la sua cucina e il suo calore sono simboli non solo della città, ma dell’intera Italia. Napoli non si può classificare. Si vive. E chi sceglie Napoli lo sa: qui, la vita ha tutto un altro sapore.

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Alessandro Migliaccio Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta "terra dei fuochi" e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall'Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L'Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un'aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l'accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito. Nel 2017 ha fondato e diretto per alcuni anni Vomero Magazine, nel 2019 ha fondato il quotidiano Napoli, di cui è stato direttore per 4 anni. Attualmente, oltre agli articoli per Napoli Oggi, lavora anche per Napoli Today dove pubblica inchieste e approfondimenti sulla città ed inoltre collabora con la trasmissione Striscia la Notizie oltre che con le riviste Oggi e Giallo.

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