Antonio Conte, il Centenario in azzurro, altro che addio

Cento di questi giorni. Cento di questi anni. Cento di questi battiti azzurri. Manca pochissimo al Centenario della SSC Napoli, fondata nel 1926. Esattamente il 1 agosto, come recita l’incipit della canzone assurta a nuovo inno al Maradona. Tra esattamente 16 mesi il Napoli celebrerà un Secolo di amore. Se Gabriel Garcia Marquez ha scritto “Cent’anni di solitudine”, il popolo napoletano scriverà Cent’anni di passione infinita. Un corpo unico tra città e squadra che si sublima in un matrimonio indissolubile mai messo in discussione sia nella gioia che nel dolore.

Non è un caso forse che il Presidente del Centenario sarà Aurelio De Laurentiis, l’uomo della riscossa, l’imprenditore della risalita, il Presidente che ha ridato vita alla nostra ambizione, facendo risorgere il Napoli a nuova gloria come l’Araba Fenice risorse dalle proprie ceneri. Il terzo scudetto di due stagioni or sono è stato un ricco e splendido antipasto per lanciare il tappeto rosso del red carpet verso l’Oscar azzurro del Centenario.

Ma la mossa più vincente ed emblematica di Don Aurelio è stata compiuta circa un anno fa, quando proprio di questi tempi, mentre il Napoli sembrava destinato alla congiura delle Idi di Marzo di una stagione balorda, De Laurentiis sotto traccia si presenta a Torino per incontrare Conte in trattativa tanto segreta quanto strategica. Antonio e Aurelio, con la griffe della A2, danno vita al patto scudetto e soprattutto a un ciclo duraturo. Fuori da quelle mura lontane nessuno sospetta nulla perché l’operazione è tenuta nascosta in maniera ermetica. Fino a maggio girano i nomi di vari allenatori, ma il dado è tratto. Il Presidente compie l’ennesimo colpo grosso della sua gestione. E a distanza di un anno solare, ovvero nell’attuale mese di marzo, il Napoli di Conte è diventato protagonista del campionato, trasformandosi da povera Cenerentola in disarmo a Principe azzurro che vuole riportare il vessillo del Regno di Napoli in cima all’Italia. Ma chi crede che questo sia solo un capitolo provvisorio e fugace, si sbaglia di grosso. Battisti cantava: “non sarà un’avventura, questo amore fatto solo di poesia”. E la poesia è già partita, tra città, allenatore e Società. Una meravigliosa anticamera verso il Centenario per un Napoli sempre più competitivo con un allenatore vincente che riporterà il Club a dimensione internazionale. Coloro che in questi giorni hanno agitato fantasmi, con ricostruzioni fantasiose e fors’anche capziose sull’addio di Conte al Napoli, hanno solo fatto esercizio di propaganda personale e diffuso illazioni senza fondamento. De Laurentiis è pronto a rilanciare il progetto sia sotto il profilo dell’arricchimento della rosa che sugli investimenti delle nuove infrastrutture. Ed il Generale in capo alla corazzata azzurra sarà ancora Antonio Conte, un uomo integerrimo che quando promette mantiene. Il tecnico che è tornato alle sue radici del Sud non tradisce le attese, anzi è un tecnico manager che convoglia successi e crescita in ogni ambiente in cui ha allenato. Oggi il suo animo è indissolubilmente legato all’entusiasmo di questa città e al calore che percepisce ogni giorno sulla propria pelle. Nessun tecnico è riuscito a ottenere così tanti “sold out” al Maradona, nessun tecnico al primo anno è riuscito a rapire il cuore di un intero popolo. State sereni e in attesa dell’epilogo di questo campionato, che potrebbe essere meraviglioso, prepariamoci con fiducia e fermento al Centenario. Cento anni di nobiltà azzurra, cento anni di campioni assoluti, cento anni di un battito infinito. Cento anni di eterna passione e di un Napoli sempre più Stellare…

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