Basta personaggi “anti Napoli”

di Gennaro De Crescenzo

Ridicola e offensiva la canzoncina l’altra notte in RAI per prendere in giro i napoletani in gita a Roccaraso (con un fiero e nauseato Rocco Hunt in studio). Ridicola e offensiva l’ennesima puntata l’altra sera a Rete4 con il solito Cruciani a sputare sui napoletani, il solito Mastelloni a dargli ragione (pur di uscire in tv), i soliti figuranti chiassosi e il solito Del Debbio a fingere moderazione (“capita in tutta Italia”) dopo avere spalato tonnellate di video e di fango con le solite citazioni “lo dicono anche i napoletani, lo dice anche Borrelli”… A questo proposito ci tocca, però, ricostruire la storia di questa vera e propria fake a danno di Napoli e dei napoletani con la solita premessa: dove sono i politici napoletani? Dov’è il sindaco di Napoli? Chi la difende questa antica capitale e questa metropoli con i suoi 2 milioni di abitanti?
– 27 GENNAIO 2025
Sulla pagina di Francesco Emilio Borrelli, già nello staff del ministro Pecoraro Scanio, già consigliere comunale e regionale e attuale deputato spesso al centro di polemiche con i suoi interventi con la telecamerina in particolare contro parcheggiatori abusivi e automobilisti da multare, i primi video da Roccaraso con la folla (che notizia è?) e con qualche rifiuto sulla neve (che notizia è? Come poteva accadere il contrario con tutta quella gente in un fenomeno che si registra dappertutto, Alpi ed Everest compresi?).
– 28 GENNAIO 2025
La non-notizia sul “Mattino” che riprende puntualmente i video di Borrelli con le stesse non-notizie fino addirittura ad oggi con l’ennesimo articoletto indignato contro quei Napoletani che “ci fanno vergognare”.
– FEBBRAIO 2025
La non-notizia fa il giro del mondo (dal Guardian alla CNN fino alla Rai a Sanremo addirittura a 20 giorni dai non-fatti).
CONCLUSIONI. C’è bisogno di una grande intelligenza per capire che da oltre un secolo e mezzo i media italiani usano questa roba carica di luoghi comuni beceri con una buona dose di “razzismo” e anche per coprire le mancate soluzioni alle questioni napoletane e meridionali al grido di “è colpa loro, sono incivili, illegali e lo sono da sempre e anche da prima dell’unità italiana”? Qui nessuno vuole nascondere la polvere sotto i tappeti, ma è proprio il caso di regalare ai media nazionali e internazionali questa roba tra l’altro in totale assenza di reati? E possibile che gente grande e grossa non abbia capito questo meccanismo (o lo ha capito e lo utilizza)? Condivido le critiche a quella canzoncina e a tutto il resto ma il problema, forse, lo abbiamo prima in casa tra quei napoletani “subalterni” e con lapuzzasottoilnaso o vittime dei media (senza neanche accorgersene). Gli stessi “subalterni” che si sono indignati finanche per quella divertente “preta” dedicata ad una cantante (che tra l’altro ha apprezzato tanto e ci ha fatto pure una maglia). Il problema ce l’abbiamo tra quei giornalisti a caccia di clic o di “un posto” o tra quei politici che non intervengono o lo fanno per emergere sui social o per le loro carriere politiche salvo poi lamentarsi (incredibile a dirsi!) per il “razzismo” contro i napoletani.
Abbiamo lavorato molto a storia, identità e amore per la nostra terra e per la nostra gente. Dobbiamo continuare a lavorare…

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