Chi lucra sui piccoli pazienti. E chi no
I l Great Ormond Street Hospital di Londra è un ospedale pediatrico che si occupa dei casi più difficili del Regno Unito. Ed è uno dei più grandi centri di trapianto di cuore pediatrico in Europa. Nei giorni scorsi è diventato virale il video di un tassista che non fa pagare le persone che portano i loro figli in questo presidio ospedaliero pediatrico. Al termine della corsa, quando i genitori gli chiedono il conto lui risponde di non volere i loro soldi e quando loro insistono dicendo di non setirsi a loro agio non pagando il viaggio, il tassista risponde: “Non faccio pagare chi porta un bambino in questo ospedale. Avete due possibilità: o ve li conservate oppure li date a vostro figlio per comprarsi qualcosa che lo renda felice”. Il gesto del tassista autore del video sembra non essere isolato: pare sia un’usanza dei tassisti londinesi quella di non far pagare il conto ai genitori dei piccoli pazienti che si recano in ospedale. Quanta umanità, quanta empatia. E siamo a Londra. Una cosa del genere potrebbe, anzi dovrebbe, accadere anche a Napoli, dove la gente è notoriamente generosa e accogliente, dove ci si aiuta a vicenda e dove il cuore dei napoletani conquista tutti, turisti compresi. Eppure, però, non solo non si ha notizia di gesti simili a quelli del tassista londinese bensì fuori all’ospedale pediatrico Santobono si è creato un vero e proprio business attorno a chi si reca in ospedale ad accompagnare un piccolo paziente.
Si tratta del business che non conosce sosta (scusate il gioco di parole) dei guardiani della sosta, i parcheggiatori abusivi che regnano incontrastati fuori non solo al Santobono ma anche a tutti gli altri ospedali della città. Un business sul dolore altrui su cui sono intervenuti, nei giorni scorsi, i carabinieri che hanno effettuato vari blitz fuori agli ospedali, denunciando per l’ennesima volta i guardamacchime che speculano sui parenti dei pazienti compresi i poveri genitori che accompagnano i figli al Santobono.
Un giro di affari che però è difficile da fermare: le multe non bastano, gli abusivi sono sempre in strada. E pretendono il pagamento della sosta da tutti coloro che si recano in ospedale. Anche da chi deve affrontare momenti difficili avendo il figlio piccolo con un brutto male in cura al Santobono. Addirittura, l’anno scorso, due genitori di un piccolo paziente avevano denunciato di “essere stati aggrediti all’ingresso del Santobono mentre portavamo nostro figlio di un anno al Pronto Soccorso da un parcheggiatore abusivo che pretendeva il pizzo”.
Storia di tutti i giorni, purtroppo, e come se non bastasse fuori al Santobono le troppe auto in sosta selvaggia intralciano anche il passaggio delle ambulanze dirette al pronto soccorso. Altro che empatia e umanità. Londra è lontana. Sarebbe bello, però, se d’ora in poi qualche abusivo napoletano copiasse il tassista di Londra.
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