Differenziata, il Comune la fa male: gli ispettori multano i cittadini ma a Palazzo San Giacomo i rifiuti riciclabili sono mischiati

Rifiuti a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli

La task force messa in atto ad inizio 2024 dal Comune di Napoli, in collaborazione con l’Asia (Azienda speciale igiene ambientale) per controllare che i cittadini effettuassero in maniera precisa la raccolta differenziata, è stata imponente. Sul web girano ancora i video degli ispettori dell’Asia che piombano su alcuni cittadini e verificano che il contenuto dei sacchetti gettati nei contenitori della differenziata sia stato effettivamente suddiviso per materiale e secondo le regole dettate dal Comune. Controlli sacrosanti, anzi doverosi, che servono a punire gli incivili e a fare passi in avanti nel servizio di raccolta differenziata.
Il Comune controlla i cittadini, dunque, applicando multe salate e severe. Ma il Comune farà ciò che chiede ai cittadini? Chi controlla il controllore? Ci abbiamo pensato noi, provando a dare un’occhiata all’interno della sede del Comune, Palazzo San Giacomo, dove ogni giorno ci sono tutte le cariche governative cittadine e non solo, dal sindaco agli assessori, dai consiglieri ai dipendenti. E, purtroppo, quello che si vede girando per le stanze e i corridoi di Palazzo San Giacomo non è proprio quello che ci aspettavamo. In diversi contenitori della carta abbiamo notato che vengono gettati anche altri materiali, così come nei contenitori di raccolta delle batterie esauste abbiamo trovato anche carta e plastica. Non manca un cumulo di materiale di risulta lasciato a terra in un corridoio. Nell’androne di Palazzo San Giacomo, inoltre, vi è una isola ecologica in cui vengono depositati i rifiuti che dovrebbero essere divisi in base alle regole della raccolta differenziata. Regole che, però, il Comune rispetta solo in parte dal momento che i toner delle stampanti vengono sversati nei contenitori ancora all’interno dei loro cartoni e insieme alla plastica che li avvolge. I cartoni e la carta vengono raccolti e sversati in buste di plastica quando, invece dovrebbero essere conferiti sfusi nei contenitori oppure in sacchi di carta e non di plastica. Basta leggere nelle “Istruzioni per la raccolta differenziata a Napoli” redatte proprio dal Comune e dall’Asia (foto qui sopra).
Nell’umido, poi, non è difficile trovare anche contenitori di plastica e vaschette. In un bidone per la raccolta di plastica e lattine troviamo una scopa, un vasetto di vetro e alcune cartacce.
Di positivo c’è, ad ogni modo, la presenza di contenitori per la raccolta differenziata in tutto l’edificio e l’applicazione dei dipendenti nonché delle cariche politiche nel provare a rispettarla. Se poi, però, si commettono gli stessi errori per i quali si va in strada a multare i cittadini, allora bisogna rivedere qualcosa. Insomma, Comune di Napoli non bocciato ma rimandato sulla raccolta differenziata.
Prima di dare la caccia ai cittadini, bisognerebbe dare il buon esempio.

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Alessandro Migliaccio Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta "terra dei fuochi" e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall'Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L'Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un'aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l'accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito. Nel 2017 ha fondato e diretto per alcuni anni Vomero Magazine, nel 2019 ha fondato il quotidiano Napoli, di cui è stato direttore per 4 anni. Attualmente, oltre agli articoli per Napoli Oggi, lavora anche per Napoli Today dove pubblica inchieste e approfondimenti sulla città ed inoltre collabora con la trasmissione Striscia la Notizie oltre che con le riviste Oggi e Giallo.

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