Doppia rotonda, svolta verso via Merliani chiusa, traffico impazzito e inquinamento al top
Dicono i bene informati, che non mancano mai, che una delegazione di ingegneri e di tecnici urbanisti, tutti dipendenti del Ministero dei Trasporti francesi, sia recentemente giunta in visita a Napoli per studiare espressamente la nuova sistemazione di piazza degli Artisti. Un miracolo unico al mondo, i geniali responsabili della Municipalità Vomero vi hanno infatti qui creato una rotonda nella rotonda.
Non s’era mai visto nulla del genere, e i francesi, che sono stati i primi a sperimentare e a introdurre i rondò (inizio 1900, da un’idea di Eugéne Hènard, con il famoso rond-point dell’Etoile), hanno voluto vederci chiaro. Loro non sono mai arrivati a tanto e in fondo la trovata napoletana l’hanno forse un po’ vissuta come un affronto. In Europa la Francia, in fatto di rotatorie stradali, batte proprio tutti. I dati relativi a tutto il 2023 parlano chiaro: loro, i francesi, ne avevano 42.986, a fronte delle sole 18.172 esistenti in Italia.
Insomma noi siamo ancora in fase espansiva e da Parigi non hanno mai avvertito il timore di un possibile attacco al loro primato, non potendo sospettare che gli italiani, pardon, i napoletani, dalla fantasia sempre fervida, potessero inventarsi questa novità assoluta, una rotatoria più piccola, inserita all’interno di una più grande, quest’ultima peraltro già vulnerata, quanto a disegno, per far spazio ad un obbrobrio, un cordolo circolare protettivo della mega fitolacchia che campeggia nella piazza.
Detta così sembra quasi una benemerita invenzione a vantaggio dei cittadini e degli autisti. Ma verificato sul campo questo “brevetto” di piazza degli Artisti si presta a considerazioni del tutto negative.
C’è innanzitutto lo sgomento degli autisti, che una volta giravano attorno alla rotatoria madre, svoltavano a sinistra e imboccavano la direzione di via Merliani, utile per raggiungere la zona Vanvitelli. Ora invece hanno chiuso questo “sfogo” e quelli che non lo sanno non capiscono che se vogliono tornare indietro devono imboccare invece e subito la rotatoria piccola. Se non lo fanno sono guai. Ci si infila, infatti, nell’inferno di via Recco e lì non c’è scampo, si deve procedere imbottigliati nel traffico e spuntare in via Arenella e poi chissà dove, mentre magari uno cercava di raggiungere appunto zona Vanvitelli, com’era possibile prima.
Il risultato è che si creano, soprattutto nei giorni di fine settimana, code incredibili, con buona pace degli ambientalisti che si inalberano se solo qualcuno fa timidamente notare che quella maestosa fitolacchia in mezzo a piazza degli Artisti proprio non sta bene. Non è quello il suo habitat naturale, immaginate quante infinite benedizioni manderà agli inventori della doppia rotatoria, pensando magari a come potrebbe respirare bene nella vicina Villa Floridiana, per non parlare del suo grande sogno, il bosco di Capodimonte.
E quante benedizioni manderanno, sempre agli inventori, residenti, passanti e commercianti, costretti a respirare, insieme all’albero, i fumi pestiferi degli scarichi delle auto in coda. Per non parlare delle ulteriori benedizioni degli autisti dei bus pubblici e privati, costretti a loro volta a veri e propri funambolismi di manovra per aggirare la rotatoria piccola e tornare indietro, verso via Tino da Camaino. E per non parlare, infine dei danni arrecati a frutta e verdura (e quindi a tutti noi acquirenti) esposti a pochi centimetri dai tubi di scappamento delle auto. Insomma un disastro.
Ma perché è stato creato questo pateracchio? Per difendere, appunto, l’albero. Che però, non gradisce.E a nulla sono valse le reiterate proteste degli abitanti del luogo, sconcertati soprattutto per la incomprensibile chiusura al traffico della parte superiore della rotatoria originale, la grande, che indirizzava verso via Merliani. Una decisione assurda, motivata dalla spiegazione che questo svincolo sarebbe “troppo stretto”. Meno male che per cinquant’anni ha funzionato perfettamente e le code, allora, a piazza degli Artisti, non c’erano. Possibilità di resipiscenza? Ridotte al lumicino, per ora non si intravedono bagliori di buon senso. E nonostante il pressante invito di Nino Simeone, consigliere comunale e presidente della Commissione Mobilità del Comune, i responsabili della V Municipalità Vomero si son guardati bene dal riaprire, in occasione delle festività, la deviazione verso via Merliani.
Niente da fare, almeno fino al momento in cui stiamo scrivendo queste note. Piazza degli Artisti resta un inferno e vive il contrasto tra l’inquinamento nelle ore di punte e i bei colori natalizi del mercatino, mai come quest’anno reso invitante da ammiccanti bancarelle.
P.S. A proposito, i tecnici francesi se ne son tornati inorriditi. L’onore è salvo, vive la France.
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