Grazie, De Laurentiis…………..
“Preside’ caccia ‘e sord!”. Questa frase ha rappresentato uno slogan per anni dell’ambiente azzurro. Una esortazione, quasi intimidatoria, dei tifosi verso Aurelio De Laurentiis, presunto colpevole di lesinare sugli investimenti. Una austerità che in realtà è stata sempre solo millantata e mai reale, una illazione che si infrange su quasi due decenni di presidenza. Ed infatti oggi quell’urlo divenuto luogo comune, suona come profezia perché in questo momento storico del calcio nostrano l’unico che spende e “caccia i soldi” è solo Adl. Un Presidente che, attraverso la sua gestione virtuosa e lungimirante, si è messo nelle condizioni di avere una delle rare Società non solo in Italia, ma in Europa, in grado di poter vantare una economia florida ed una capacità di investimento che nella nostra Nazione non possono evidenziare neppure i cosiddetti “Top Club”, meglio definite da Antonio Conte “le solite note”, ovvero le nobili squadre del profondo Nord. Inter, Milan e Juventus sono alle prese con le forche caudine del risparmio e della ricapitalizzazione per poter essere competitive sul mercato. Un processo che, se tutto andasse bene (per loro), ha bisogno di anni per potersi compiere.
Oggi invece il Napoli è padrone delle proprie azioni, sia economiche che umane, è svincolato da qualsiasi fondo esoso, scevro da obblighi vincolanti e in pieno possesso di quel “tesoretto” frutto del lavoro certosino e imprenditoriale avviato, condotto e coronato da De Laurentiis. Don Aurelio ha sorpreso tutti e si è di nuovo imposto, dopo una stagione sciagurata, con un rilancio che ha strabiliato anche i più ottimisti. Persino il sottoscritto, che è venuto a conoscenza in tempo quasi reale della trattativa con Antonio Conte, ha dovuto registrare testimonianze di scetticismo diffuso e generale. E invece Adl, da autentico mattatore, ha assestato il suo ennesimo colpo di teatro. “Con te partirò” non è solo la celeberrima canzone di Andrea Bocelli, bensì il nuovo claim del Napoli che inizia la stagione della riscossa dal suo sergente di ferro, un uomo verticale e intransigente che ha già dettato il suo nuovo ordine etico e calcistico.
“Preside’ caccia ‘e sord” non è più un imperativo ma un dato di fatto. Un ingaggio formidabile per il tecnico di cui il nostro ambiente aveva assoluto bisogno, ed acquisti già centrati in attesa di nuovi sviluppi. Con una sola certezza: l’orizzonte è sempre più azzurro. Grazie a Don Aurelio, il Presidente del presente e del futuro…
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