I De Laurentiis: la “Sagrada Familia”

“So’ lacrime d’ammore, e non è acqua”. Basta attingere al patrimonio artistico della canzone napoletana per comprendere a pieno la commozione di Aurelio De Laurentiis nel discorso celebrativo dei suoi 20 anni da Presidente azzurro.

La voce improvvisamente rotta dal pianto, gli occhi lucidi, la pausa per deglutire il groppo alla gola, l’applauso della sala di Villa D’Angelo a sottolineare uno dei momenti più toccanti della storia di Don Aurelio. Una pagina che segna una divaricazione col passato, l’uomo apparentemente cinico e concreto che improvvisamente cede al battito del cuore e diventa più umano, più vicino, più amato nell’immaginario collettivo.

La verità è che De Laurentiis ha introdotto un modello assolutamente integro e innovativo di gestione societaria in un calcio che ormai si offre alla compravendita di fondi economici di natura misteriosa e spesso ambigua. Il Napoli, invece, è una famiglia da un ventennio. Dinanzi a tutti il capostipite della dinastia, ma poi immediatamente al suo fianco la discrezione e l’eleganza silenziosa della signora Jacqueline, la presenza assidua e ormai quotidiana di Edoardo, vice presidente, e successivamente l’alacre e creativo apporto di Valentina nuova designer delle maglia azzurre. Ultima new entry societaria quella di Antonio Siniscropi, genero di Aurelio che ha studiato da manager prima di acquisire un ruolo preminente da dirigente.

Possiamo definirla la “Sagrada Familia”, come l’opera d’arte imponente di Gaudì, perché attraverso questo fil rouge di matrice familiare il Club ha condotto il Napoli a raggiungere vette inimmaginabili, partendo dalla Serie C e realizzando un parziale di risultati che non è paragonabile a nessuno come cifra esponenziale di crescita, sia in Italia che in Europa. E adesso la dinastia prosegue all’insegna della continuità, una fase denominata “New Era” che avvia un nuovo capitolo di un romanzo che ha ancora tante pagine da regalare. Proprio come ha detto De Laurentiis, nel suo discorso coram populo, “lo spettacolo è appena cominciato”. Prima di commuoversi e cedere alla voce del cuore. Perché 20 anni non sono acqua, ma “lacrime d’ammore”…

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