I giornalisti italiani censurano il comportamento di De Laurentiis
I giornalisti italiani si schierano contro il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e lo fanno attraverso un durissimo comunicato approvato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine.
La presa di posizione fa riferimento alla “bravata” del presidente, che alla vigilia della partita con il Barcellona valevole per la Champions impedì al suo giocatore Politano di rilasciare un’intervista al giornalista “sgradito” Massimo Ugolini (perché tifoso della Lazio) e strattonò l’operatore di Sky, apostrofandolo con uno “scemo”.
Questo il testo del comunicato: “Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti stigmatizza il comportamento tenuto dal presidente della Società sportiva Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis che, al di là dell’inaccettabile pretesa di scegliere l’intervistatore dei suoi giocatori, ha superato, con un atteggiamento di cui non si ricordano precedenti, una linea rossa di aggressività nei confronti di troupe televisiva a Barcellona alla vigilia di un match di Champions. I filmati disponibili sul web e visionati dall’intero Consiglio nazionale, riunito a Roma, saranno formalmente trasmessi alla Figc, alla Lega Calcio e al questore di Napoli, perché, nell’ambito delle rispettive competenze, valutino le iniziative da intraprendere a tutela dei giornalisti. Da quel che si è potuto vedere, non emergono possibili responsabilità da sottoporre all’esame dei consigli di disciplina da parte di iscritti all’albo, ma l’occasione è utile per invitare tutti coloro che operano negli uffici stampa delle società sportive a cooperare solidalmente con i colleghi che fanno attività sul campo e, per quanto possibile, a svolgere anche una funzione di garanzia per la libera informazione all’interno delle loro aziende. Alla luce del recente riconoscimento nella Costituzione del “valore educativo e sociale dell’attività sportiva”, è necessario richiamare la responsabilità di quanti operano in questo settore.
Quello di Barcellona è solo l’ultimo e il più eclatante di quasi cento episodi intimidatori di cui i giornalisti sono rimasti vittime nel 2023, dato fornito dal Ministero dell’Interno nell’ambito delle attività di monitoraggio. Le regioni nelle quali si è verificato il maggior numero di episodi sono Lazio, Lombardia, Campania Calabria e Sicilia e non tragga in inganno il fatto che la statistica indichi una leggera flessione nei numeri: lo steso dipartimento della Pubblica sicurezza rivela infatti, che per alcuni atti intimidatori le vittime non hanno presentato denuncia. L’insofferenza nei confronti dell’attività giornalistica è sempre più diffusa a tutti i livelli, come dimostra il caso di una collega recentemente presa di mira dai no vax e messa in difficoltà a seguito della pubblicazione della sua foto e dei suoi dati personali sui social.
Il Cnog, nella seduta del 22 marzo 2024, sollecita le autorità a una maggiore attenzione a tutela dei giornalisti impegnati nello svolgimento dell’attività professionale, in particolare di quelli esposti in “prima linea” e sollecita il Parlamento a prendere in esame la proposta, avanzata lo scorso anno, di introdurre misure più severe per i reati commessi ai danni dei giornalisti. In relazione alle vicende sopra esposte il presidente del Cnog Carlo Bartoli chiederà un incontro con i ministri dell’Interno e dello Sport”.
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