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I nostri giovani morti per vivere
di Gianluigi Adinolfi
‘‘Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. (…) Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali – tutti – si possono e si devono prevenire”. Nel discorso di fine anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva esortato la società tutta a farsi carico della piaga delle morti sul lavoro. Il nuovo anno, tuttavia, è iniziato nel peggiore dei modi. Patrizio, Gabriele, Anegla… sono solo alcuni dei nomi delle vittime di questo inizio 2025.
Patrizio, napoletano, un ragazzino di soli 19 anni morto per essersi trovato nel luogo sbagliato il 10 gennaio, dopo soli tre mesi dall’assunzione.
Gabriele, 33enne della provincia di Salerno, ha visto la morte il 21 gennaio mentre svolgeva attività di manutenzione presso una azienda nel perugino. Continuano lo strazio e il pianto dei parenti che insieme alle istituzioni locali cercano di capacitarsi dell’accaduto.
Angela, mamma di una ragazzina di 14 anni, non è più tornata a casa dopo essere caduta da una scala sul luogo di lavoro alla periferia di Napoli. Era il 23 gennaio.
Gabriele, Patrizio, Angela: sono ancora tanti, troppi, i casi di morte nei luoghi di lavoro, trend che cresce anno dopo anno. È questa la fotografia scattata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente INAIL nella quale si registra nel 2024, con 797 morti, un +5% a livello nazionale, mentre in Campania si rileva addirittura un +10%, con ben 84 deceduti; e, purtroppo, è il settore delle costruzioni quello che venta il ben triste primato. Questi numeri crescono di anno in anno rappresentando un vero e proprio bollettino di guerra per i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese.
Un appello ai datori di lavoro e alle istituzioni di fare realmente prevenzione per salvaguardare la salute e l’incolumità dei propri lavoratori è un obbligo e un dovere certamente di legge ma soprattutto morale.
Questi drammatici episodi mettono in luce la necessità di maggiori controlli e misure di sicurezza nelle aziende della Campania, regione che continua a registrare dati preoccupanti.
I lavoratori, come stabilito da un decreto legge, l’81/2008, devono essere adeguatamente informati dei rischi ai quali vengono esposti quotidianamente e quindi devono essere correttamente formati su come affrontarli e su come fare prevenzione. La sicurezza nei luoghi di lavoro è fondamentale per qualsiasi organizzazione, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore di appartenenza, soprattutto alla luce di questi ultimi tragici episodi. Un ambiente di lavoro sicuro, poi, non solo protegge i dipendenti da infortuni e malattie, ma contribuisce anche a migliorare la produttività e il morale del personale. Pertanto è indispensabile sensibilizzare le aziende e i datori di lavoro a investire realmente sulla formazione dei propri dipendenti senza cercare falsi escamotage per aggirare gli adempimenti normativi.
Consulenze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro approssimative, superficiali e soprattutto “veloci” sono causa diretta dell’aumento degli incidenti. A oggi, infatti, queste si rivelano misure non di prevenzione ma esclusivamente di tamponamento che contribuiscono ad aggravare ancora di più la disastrosa situazione nelle aziende.
Cari lavoratori e lavoratrici, svegliamoci, apriamo gli occhi, difendiamoci e pretendiamo che nei luoghi dove lavoriamo quotidianamente e per tante ore al giorno si prendano effettive misure di prevenzione contro gli infortuni e le atroci morti bianche. Non rimaniamo in silenzio, la salute è nostra, proteggiamola.
Il pensiero e il cordoglio vanno comunque ai parenti e agli amici più cari di queste vittime innocenti, lasciati ancora una volta nella disperazione più totale.
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