
Il nuovo singolo di Acronimo Costanzo contro le guerre
Nel panorama della musica indipendente italiana, Acronimo Costanzo torna con un brano dal forte impatto emotivo e sociale. “Baudelaire” non è solo una canzone, ma una denuncia accorata contro la follia della guerra, un grido di dolore e consapevolezza che si fa spazio tra le note e le parole. Con questo singolo, il cantautore napoletano – oggi residente in Toscana – ci porta a riflettere su una realtà tragicamente attuale, quella dei conflitti che affliggono il mondo e che, troppo spesso, vengono accettati come inevitabili. “Quando lacrime, fumo e soldati diventano normalità – dice il cantautore – l’umanità ha fallito due volte. La prima, quando pensa alla guerra come soluzione delle controversie; la seconda, quando accetta e asseconda il fluire tragico degli eventi”. Il titolo del brano omaggia Charles Baudelaire, poeta simbolo del malessere esistenziale e della bellezza nascosta tra le contraddizioni della vita. Acronimo Costanzo non si limita a citarlo nel nome del singolo, ma riprende alcune delle sue parole, trasformandole in un manifesto contro l’alienazione umana e l’incapacità di vivere in armonia. “Ci ho visto un messaggio verso un’immatura capacità umana di alienazione verso la cooperazione non violenta, qualcosa di assolutamente inaccettabile”, spiega il cantautore. Nel brano, troviamo un parallelismo tra la visione pessimistica del poeta francese e la realtà attuale, dominata da guerre e divisioni. La frase “C’è chi semina gioia, chi solamente disastri” diventa un ponte tra passato e presente. Acronimo Costanzo prosegue la sua riflessione sottolineando la drammaticità del conflitto: “È la danza della guerra, dove in ballo ci sono la vita delle persone, le libertà e i sogni infranti”. Tuttavia, nel brano emerge anche una nota di speranza, incarnata nella visione di una “casa” che non è solo un luogo fisico, ma uno spazio interiore di pace e sicurezza. Il testo si ispira alle parole del poeta egiziano Nagib Mahfuz: “La casa non è dove sei nato. Casa è dove cessano tutti i tuoi tentativi di fuga”. Il ritornello in napoletano rappresenta un rifugio dall’orrore del mondo, un luogo di affetti e serenità: “Casa mia dov’è? Casa è dove non ho paura e riconosco l’addore del caffè”. Queste parole danno un senso di appartenenza e conforto, un richiamo alle radici culturali e al desiderio di pace che accomuna tutti. Gli arrangiamenti di “Baudelaire” sono stati curati da Diego Ruschena, mentre il videoclip del brano, autoprodotto, vede la regia dello stesso Acronimo Costanzo. Questo aspetto sottolinea l’autenticità e la dedizione dell’artista, che continua a portare avanti la sua musica con passione e determinazione. Antonio Costanzo, in arte Acronimo, è un cantautore indipendente con un percorso musicale già consolidato. Con l’etichetta Suono Libero Music, ha pubblicato tre album e sta attualmente lavorando al quarto. Parallelamente alla sua carriera artistica, Costanzo svolge il suo lavoro di insegnante di scuola primaria, portando avanti i suoi valori di educazione e sensibilità sociale. “Baudelaire” non è solo una canzone contro la guerra, ma un manifesto di resistenza umana e culturale.
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