La fisicità prima di tutto: il fattore “base” che serve per vincere in Italia

Come sottolinea il Corriere dello Sport, il Napoli di Antonio Conte punterà in primis sulla fisicità, un po’ come quello di Luciano Spalletti, che al primo anno col Napoli sottolineò l’importanza di questo fattore per vincere le partite in Italia e si fece comprare giocatori muscolari e fisica, come per esempio Kim in difesa.

Rafa Marin, che sta arrivando, guida l’elenco dei nuovi acquisti che saranno soprattutto dei giganti per il Napoli e per Antonio Conte. I volti nuovi hanno una caratteristica in comune: sono alti, grossi e fisicamente strutturati. Coerenti con l’idea di calcio del nuovo allenatore. Il suo Napoli sarà una squadra verticale e coraggiosa. Tatticamente sapiente ma anche pronta ai classici duelli individuali a campo aperto. Saprà essere elegante ma all’occorrenza anche concreta e pratica. Dovrà duellare in area e fuori. Sovrastare gli avversari per qualità, abilità, bravura e, appunto, fisicità. Per tutti questi motivi il club sta costruendo il nuovo organico rispettando, tra le tante, l’indicazione della fisicità come peculiarità, una caratteristica mai del tutto protagonista nella storia recente del Napoli. Una squadra che negli ultimi anni ha vinto, brillato e convinto grazie ai piccoletti (ai tempi di Sarri) e in generale ad abili palleggiatori capaci di arrivare al trionfo gestendo sempre palla e giocando in modo corto, coeso e compatto, facendo gruppo insieme senza mai isolare e scoprire i singoli reparti.

Non è ancora nato il Napoli di Conte e non è stato neppure svelato, sarà il primo ritiro di Dimaro a fornire in tal senso indicazioni, di sicuro dal mercato arrivano indizi sul futuro volto della rosa. Il Napoli sta ricercando calciatori forti fisicamente, veri e propri giganti. Dalla difesa all’attacco, perché anche Romelu Lukaku, a esempio, rispecchia questo identikit. Il pupillo di Conte, infatti, è uno specialista del ruolo, una boa d’area di rigore capace di fare reparto da solo, difendendo palla e favorendo gli inserimenti di esterni e centrocampisti. C’è un motivo per cui il belga è stato per Conte all’Inter l’attaccante perfetto per il suo calcio. Al momento il suo nome è un’idea, aspettando novità su Osimhen. Ma i centimetri saranno indispensabili soprattutto dietro.

Con Conte, che pur ragionando anche su una linea a quattro ha sempre impostato le sue recenti squadre a tre, il Napoli cambierà modo di difendere. Serviranno calciatori pronti a vivere nel corso della stessa partita diversi duelli individuali inseguendo gli avversari in campo aperto. Per questo serviranno centrali alti ma anche agili e reattivi. Buongiorno, che per Conte sarà il pilastro della nuova difesa, è alto 190 centimetri ma è un difensore mobile, veloce, dinamico, abituato a marcare a uomo, a non far respirare gli attaccanti. Ha caratteristiche simili anche Rafa Marin, un metro e novantuno, così come Rrahmani, altezza identica e, per caratteristiche ed esperienza, capacità di marcare in avanti, in aggressione costante sulle punte. Conte cerca fisicità ovunque, non solo in difesa e non solo dall’attaccante. Spinazzola, affare ormai definito, è un esterno veloce, di talento, qualità e dribbling, ma è anche molto alto per il ruolo (186) e tornerà utile in area di rigore, nelle marcature, oltre che nel percorrere per intero la fascia. La fisicità arriverà dal mercato ma è già presente in rosa con i vari Di Lorenzo, Olivera (che in nazionale sta giocando da centrale di difesa), Anguissa, e, in attacco, Kvaratskhelia, che non si fa notare e apprezzare per fisicità – altre e ben note sono le sue qualità – ma è comunque alto oltre un metro e ottanta.

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