La risposta di Napoli al boom dei b&b
È boom di turisti a Napoli. Una notizia positiva. Anche se la conseguenza è il proliferare di strutture (B&b e case vacanze) più o meno regolari che però riducono la possibilità di affittare a chi un alloggio non ce l’ha. «C’è bisogno di una legge nazionale per regolamentare l’uso delle case vacanze che sono il vero fenomeno in esplosione e c’è bisogno di poter avere maggiori poteri per quanto riguarda i piani del commercio», afferma il sindaco del capoluogo partenopeo Gaetano Manfredi. E proprio in tema di regolamentazione nel centro storico, il primo cittadino riferisce che «in un anno, da quando abbiamo varato la delibera che blocca le aperture di nuove attività di food & beverage nell’area Unesco, i locali si sono ridotti del 5%».
Con il boom turistico, la città autentica, folkloristica e unica ritrova il suo splendore. Amata oggi dai turisti, in prevalenza Millennial, ma non solo, di tutto il mondo. Nel 2023 sono stati il 50% del totale con previsione al 2030 del 70%. Il successo è legato anche ai costi, in un capoluogo di regione dove i prezzi restano bassi, dallo street food ai pernottamenti. “Napoli cresce con il turismo” lo slogan scelto dal capoluogo campano per celebrare il successo di un’affluenza turistica senza precedenti, caratterizzata, soprattutto, da giovani. I fattori determinanti sono tanti, merito anche degli influencer napoletani, per una città che da sola parla e fa parlare di sé per la sua grande bellezza. C’è poi la mano del cinema, con Paolo Sorrentino che ha ambientato a Napoli i suoi ultimi due film e la musica neomelodica che risuona dentro i vicoli della città.
Troppa concorrenza al ribasso, tuttavia, non fa bene. «Con le norme attuative del nuovo piano regolatore interverremo anche con una forma debole di regolamentazione dell’uso delle case vacanze. Regolare questi processi – aggiunge Manfredi – è importante perché ha due conseguenze: calmierare la concentrazione delle attività nel centro storico e incentivare lo spostamento in aree che noi chiamiamo periferiche, ma che distano appena due chilometri dal centro che si traduce anche in una riqualificazione urbana e sociale». «Napoli è diventata la meta dei Millennial – dice Alessandra Priante, presidente dell’Enit-Agenzia nazionale del turismo –. I giovani vogliono andare a Napoli perché è divertente e oltre alle bellezze storiche e culturali ha qualcosa in più, di non tangibile, l’atmosfera giusta per il viaggio giovane». Dichiarazione confermata anche dal Centro Srm Studi e Ricerche per il Mezzogiorno collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo che dimostra quanto la città sia la meta più gettonata d’Italia dai turisti del futuro e anche l’unica destinazione che ha più visitatori di quanti l’offerta ne lasci prevedere.
Tuttavia l’emergenza casa è un problema che colpisce sempre più le grandi città. Trovare soluzioni in grado di contemperare le esigenze di garantire una soluzione abitativa senza snaturare i contesti urbani, e in particolare i centri storici, con quella di favorire lo sviluppo delle attività e i naturali processi evolutivi è l’obiettivo che si sono dati gli amministratori di alcune tra le più importanti città italiane. Tra le soluzioni proposte una arriva proprio da Napoli: il co-housing. È una delle iniziative messe in campo dal Comune di Napoli che è finalizzata a realizzare una forma di co-housing in un edifico di via Stadera: un progetto sperimentale rivolto a persone che hanno bisogno di assistenza di carattere medico, sociale o finanziario e che, sulla scorta di quanto già fatto in un altro stabile di via San Nicola a Nilo, oltre la carenza di spazi abitativi affronta anche le sfide del cambiamento climatico e della sostenibilità.
«Penso che siano maturi i tempi per un grande piano casa in Italia che però abbia le caratteristiche della modernità, senza consumo di suolo, ma riutilizzando tante aree dismesse, con nuove forme di co-housing perché la famiglia tradizionale cambia e c’è una dinamica diversa rispetto ai bisogni abitativi. Quello della casa è uno dei temi principali insieme a quello del salario, della sanità, dell’istruzione, per costruire una società più equa e giusta e che dia prospettive a tutti. A Napoli l’emergenza abitativa è testimoniata anche dalla perdita di abitanti ed è legata a vari fattori tra cui l’impatto del turismo che ha determinato una proliferazione di b&b e case vacanze sottraendo patrimonio abitativo alla città, soprattutto nel centro storico», conclude Manfredi.
(M. C.)
Share this content:
Commento all'articolo