Napoli ko a Barcellona. Ma a testa alta e con la solita “sfortuna”
La solita “sfortuna” di avere un arbitro che non ti dà il rigore netto che ti avrebbe potuto cambiare la partita in meglio. Era successo l’anno scorso contro il Milan nella gara di ritorno degli Ottavi di Champions League che ha eliminato gli azzurri, dove non era stato fischiato un fallo netto di Leao su Lozano in area di rigore. Ed è successo anche quest’anno nella gara persa per 3-1 contro i blaugrana: fallo chiarissimo su Osimhen in area, rigore e possibile 2-2 negato dall’arbitro. Il Barcellona va ai quarti di finale di Champions League, dunque. Il Napoli tiene aperta la qualificazione per abbondanti 80 minuti dimostrando di valere lo spessore di un palcoscenico nobile di livello internazionale. Il successo del Barca è frutto di qualità e dettagli, perché sotto il profilo del gioco è stata una sfida di pari livello con accenti azzurri di assoluto valore. Sembra che la notte finisca subito. In una ventina di minuti il Barcellona segna due volte con Fermin e Cancelo. La sensazione è che i catalani abbiamo imposto la loro legge. E invece la storia è ancora aperta perchè giusto alla mezzora il Napoli va in gol con una bellissima combinazione Politano-Rrahmani. Da quel momento in poi mettiamo paura a Montjuic prendendo il fulcro della partita con autorevolezza e avanzando legittimi dubbi per un fallo su Osimhen in area per il quale l’arbitro ignora il VAR. L’apice della congiuntura astrale si materializza al minuto 80. Lindstrom si inserisce in velocità e colpisce di testa a due metri dalla porta, la palla sfila di un palmo fuori. Due giri di lancetta e dall’altra parte il Barca chiude il capitolo qualificazione con il terzo gol di Lewandowski. Palesi gli errori della difesa e del centrocampo azzurro. In generale la fase difensiva è carente e concede sempre gol e opportunità agli avversari e la fase di possesso palla è sterile. L’unica speranza sarebbe quella di lasciar lavorare con calma mister Calzona ed affidargli anche la gestione della squadra per il prossimo anno in modo da permettergli di impostare il gioco a livello tattico e riportare il Napoli ad avere un meccanismo perfetto sia in fase difensiva che offensiva.
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