Napoli si rifà il trucco

Il volto di Napoli sta cambiando. A cominciare dai quartieri periferici: Scampia, Ponticelli, Secondigliano, Bagnoli, area ferroviaria di Garibaldi. «Oggi il tema delle periferie non è solo recupero fisico e ripristino della legalità, su cui stiamo lavorando tantissimo e bene con le forze ordine e con il grande coordinamento del prefetto, ma significa anche ricostruire il tessuto sociale e fare in modo che le tante persone oneste si sentano a casa propria e che si guardi anche ai bisogni», dice il sindaco di Napoli e presidente nazionale Anci Gaetano Manfredi, sottolineando che «spesso nel degrado, dove ci sono disagio abitativo, difficoltà educative e povertà, si insinua la malavita e quindi dobbiamo distinguere chi è in difficoltà, che va aiutato e deve sentire lo Stato vicino, dai delinquenti che vanno colpiti con forza».

Per quanto riguarda la città di Napoli, il primo cittadino ricorda che con l’impiego di risorse Pnrr si stanno portando avanti, in particolare, tre progetti: a Scampia con l’abbattimento delle Vele e la rigenerazione urbana del quartiere, a Taverna del Ferro e ai Bipiani di Ponticelli.

«Sono interventi – ricorda Manfredi – che riguardano oltre 4mila persone, un migliaio di famiglie e significa abbattere i vecchi quartieri, ricostruirli con costruzioni più moderne, edifici più piccoli, con servizi, verde, scuole a cui si aggiunge un lavoro anche sociale con interventi pregiati sia a Scampia che a San Giovanni a Teduccio, dove abbiamo aperto le nuove sedi dell’Università, abbiamo messo in rete le scuole, sono previsti interventi in materia di sport con la realizzazione di piscine, campi di calcio».

In questo senso si lavora nell’ottica di una «sinergia tra Stato ed enti locali» e non di un «commissariamento» in senso stretto per predisporre il piano straordinario sulle periferie entro il prossimo 31 marzo. L’obiettivo «importante» è risollevare le comunità che ne hanno necessità non solo dal punto di vista infrastrutturale, ma anche dal punto di vista di una riqualificazione sociale, quindi si tratta di «una partita molto più complessa e più lunga».

Mentre sono in arrivo circa 50 milioni di euro per Scampia e Secondigliano, le due aree di Napoli interessate dal Piano periferie previsto dal decreto Caivano-bis. «Per quanto riguarda la nostra città – aggiunge Manfredi – l’abbiamo concordato e arricchito passo passo assieme al commissario Ciciliano. Tutto sta procedendo nei tempi e nei modi giusti, con una completa condivisione tra governo e amministrazione comunale. Interverremo tra Scampia e Secondigliano, con la riqualificazione del campo rom di Cupa Perillo e la rigenerazione urbana del rione Berlingieri». Manfredi sottolinea che verrà previsto «l’uso di poteri commissariali rispetto agli interventi per quelle realtà periferiche dove ci sono delle situazioni critiche. Non abbiamo ancora una quantificazione definita delle risorse, comunque noi mettiamo a disposizione circa 20 milioni, tra Comune, Città metropolitana e fondi della Prefettura, e pensiamo che ci siano tra i 30 e i 40 milioni che verranno invece dal decreto. Risorse che verranno messe a sistema per realizzare questi interventi in maniera integrata e più rapidamente possibile».

Intanto un altro pezzo dell’immagine di Scampia associata a Gomorra, al degrado e alla marginalità, se ne va. Sono iniziati i lavori di demolizione della Vela Gialla che si completeranno entro 30 giorni circa e contemporaneamente, su aree attigue e già libere, sono iniziati gli interventi per la costruzione dei nuovi alloggi. I primi 160, secondo il cronoprogramma, saranno pronti per la fine del 2026, mentre il secondo lotto sarà completato entro la fine del 2027, per un totale di 433 case.

Invece il piano di rigenerazione urbana dell’ex area Italsider a Bagnoli cambia volto in seguito al fenomeno del bradisismo che da oltre due anni è tornato a farsi sentire nell’area dei Campi Flegrei. Nei prossimi mesi si valuterà la rimodulazione del piano urbanistico «per sostituire parzialmente le volumetrie destinate al residenziale con altre attività di diversa natura, quali attività sportive e ricreative». Nel piano di rigenerazione del Sin di Bagnoli, infatti, era prevista la realizzazione di circa mille alloggi di edilizia residenziale, ma lo stop alla costruzione è arrivato con il decreto Campi Flegrei del luglio 2024, poi trasformato in legge, contenente «misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area». E proprio in virtù di tale norma, precisa Manfredi, «noi possiamo fare solo alloggi di ricostruzione e in quest’ottica vorremmo sistemare il Borgo Coroglio dando l’opportunità agli abitanti di avere un alloggio alternativo». No dunque a nuove volumetrie, ma solo a interventi legati all’esistente.

Infine lo studio di architettura Zaha Hadid si aggiudica il concorso internazionale di progettazione – bandito da Regione Campania e FS Sistemi Urbani (Gruppo Fs) in sinergia con il Comune di Napoli – per il Nodo Intermodale Complesso di Napoli Garibaldi-Porta Est e la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie, comprensivo del nuovo headquarter della Regione. «L’intervento – si legge in una nota – riguarda un ambito urbano di circa 200mila metri quadrati, comprendente l’ex scalo merci Fs di Corso Lucci e l’area di Porta Nolana, e prevede la realizzazione di un nuovo hub intermodale per il collegamento diretto tra stazione, porto e aeroporto. Inoltre, il progetto prevede l’headquarter della Regione Campania nell’area dell’ex scalo merci FS, l’interramento dei binari Eav con la creazione di un nuovo boulevard pubblico di collegamento verde e spazi pubblici per ricucire le aree con il Centro Direzionale, oltre a una nuova viabilità comprensiva di una bretella autostradale per decongestionare l’intero ambito urbano. Il piano urbanistico attuativo conseguente al progetto dovrà essere sottoposto al vaglio del Comune di Napoli che ne valuterà l’approvabilità». (M.C.)

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