Tifosi Napoletani Tornate Superstiziosi
“Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”. La frase tra ironia e realtà è di Eduardo De Filippo, il più grande drammaturgo napoletano, nonché anima elevatissima ed espressione mondiale della nostra arte. E nel pensiero di Eduardo c’è racchiusa tutta la filosofia della nostra terra. Inutile girarci intorno: a Napoli dopo la religione c’è solo la scaramanzia. E dove non può arrivare San Gennaro, arriva la superstizione per guarire ogni maledizione. Perché se la fede è un mistero, la scaramanzia è una certezza. L’unica forza apotropaica che può dissolvere incantesimi e “fatture”. Sia nella vita quotidiana che nel calcio. Il mondo del pallone per noi napoletani è quello probabilmente più denso e ricco di riti scaramantici. Espressione anche dei più importanti protagonisti della nostra storia. Omar Sivori giocava con i calzini abbassati, “Il Petisso” Bruno Pesaola andava in panchina solamente con un cappotto di cammello che non cambiava mai. Persino il Dio del Calcio si inchinava alla scaramanzia, Diego Maradona, che entrava in campo mettendo sul terreno di gioco per primo sempre il piede sinistro (quello che poi è passato alla Leggenda ancor più di una Religione). E poi c’era il mitico bacio sulla fronte a Salvatore Carmando pochi secondi dopo che l’arbitro desse il via alla partita. Insomma c’è tutto un campionario scaramantico che non può essere dimenticato e che va assolutamente recuperato anche tra i tifosi. Oggi nelle nuove generazioni soprattutto, abituate a relazioni virtuali e derive social, c’è troppo lassismo e poca attenzione alla superstizione. Errore madornale che si sta trasmettendo anche nell’opinione pubblica. Occhio, signori miei, si parla con eccessiva libertà dello scudetto del Napoli, di questo primo posto meritato, ma ancora provvisorio. Non facciamoci ammaliare da mentalità “nordiche”, non abbandoniamo le vecchie e buone abitudini. Muniamoci di rassicuranti cornetti rossi, agitiamo aglio e fravaglio, facciamo tutti gli scongiuri del caso e finiamola di essere moderni e spudorati. Non violentiamo la nostra benedetta natura. Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova. E la nostra strada è quella della scaramanzia. Lo comprenda anche Antonio Conte che ha dato via libera ai napoletani dicendo che i tifosi devono sognare. Sognatori sì, ma fessi no. Cari amici di fede azzurra toccate ferro e fate le corna. Non è vero, ma ci credo. Lo dice la nostra tradizione e ci siamo sempre trovati bene. Quindi smettiamo di pronunciare quella parolina magica. Anzi sapete che c’è di nuovo, urlatelo forte, alla faccia loro: lo scudetto lo vince l’Inter! Napoli torna superstiziosa. Toglieteci l’uocchie ‘a cuollo. Sciò, sciò ciucciuvè! Ccà nisciuno è fesso. Tiè!
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