Tra le vie delle guerre c’è la nostra Patria

di Francesco Terrone

La coscienza spinge, inevitabilmente, a riflessioni che partono da fatti meramente pratici per arrivare a un livello superiore in cui si incontrano etica e  morale. Le immagini tragiche che si dipanano sotto i nostri occhi raccontano orrendi accadimenti di guerra che ci costringono a comprendere il ruolo dell’Italia all’interno di essi.

Mi capita di pensare alla tradizione della nostra nazione nella produzione e l’utilizzo di armi, molte delle quali sono state impiegate nei vari conflitti a livello globale, oppure alla funzione dell’aeronautica nella difesa aerea.

L’Italia, coinvolta in quelle che vengono chiamate missioni di pace, ma che probabilmente di pace hanno veramente poco o niente, ha sempre agito sotto l’egida delle Nazioni Unite, della NATO e dell’Unione Europea.

E oggi ancora continua la partecipazione italiana nelle varie operazioni militari, in particolare nel conflitto tra Russia e Ucraina, il che riflette il suo impegno nelle alleanze internazionali e la coerenza  del suo ruolo nella NATO e nell’Unione Europea. Le armi vengono fornite per colpire la Russia o, come si dice, a scopo difensivo. Ma se la Russia perdesse la sua capacità di gestione militare, potrebbe usare le armi nucleari in suo possesso. E, quindi, è giusto che l’Italia e i potentati da cui dipende continuino a esportare armi? E se lo fanno, rispettano le regolamentazioni internazionali in fatto di controllo di invio armi e materiale militare?

Esiste un Trattato di non proliferazione nucleare a cui l’Italia ha aderito che, in teoria, si basa sui principi del disarmo, della non proliferazione e sull’uso pacifico del nucleare. Ma l’Italia, pur non possedendo proprie testate nucleari, nell’ambito del programma di condivisione nucleare della NATO ospita sul proprio territorio armi nucleari statunitensi. Aviano, per esempio, è una delle basi utilizzate non solo per mantenere le armi nucleari americane, ma addirittura per addestrare le forze italiane al loro utilizzo sotto il comando della NATO.

E allora è chiaro che, dal mio punto di vista, il discrimine tra giusto e sbagliato, tra bene e male, cade ineluttabilmente. Sono quindi inevitabili i dibattiti, lunghi e senza fine, che siamo costretti a fare per giungere a una conclusione che, comunque, perde di coerenza.

Con grande rammarico, dunque, sono costretto a concludere che l’Italia è un paese servo dei grandi potentati. La nostra Patria vive in funzione della potenza decisionale di altri Stati che ci gestiscono come vogliono. Ed è pertanto inutile cercare di negoziare, trovare un equilibrio per arrivare alla pace. Gli interessi in gioco sono tanti, troppi. Si continuerà ad inviare armi nei Paesi in guerra e ancora noi tutti saremo vittime di giochi che vedranno contrapporsi la forza violenta e cruenta a un desiderio di umanità che, forse, sarà costretto a sopravvivere nell’intimità di ciascuno di noi che, da solo, sarà incapace di rompere gli steccati in un mondo dove odio, violenza, strapotere economico avranno sempre la possibilità di trionfare.

La visione di un mondo così tetro mi pone dinanzi a quello che pare il tramonto di un Occidente brutale e crudele e mi impedisce oggi di immaginare la bellezza di un nuovo sole che invece so bene potrebbe risorgere.

 

NUCLEAR

Non vedo, non sento,

non odo che cinguettii

di teneri uccelli

che poggiano

le umide piume

sui pochi rami secchi

lasciati soli dalla matrigna

natura umana…

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Francesco Terrone, nato a Mercato San Severino (SA); si è laureato in ingegneria meccanica presso l’Università Federico II di Napoli; gli sono state conferite diverse lauree honoris causa sia per quanto riguarda l’aspetto poetico/letterario sia relative al campo lavorativo. Fondatore della società Sidelmed Spa; fondatore e Presidente della Fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Rif. Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Anno 162°-Numero 94 del 20 Aprile 2021). È socio onorario della Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI-via Merulana, Roma), ed è membro della Commissione Mariologica Musulmana Internazionale (CMMI) dedicata allo sviluppo del dialogo mariano musulmano-cristiano. Il consiglio Direttivo dell’Associazione della Stampa Estera in Italia l’ha ammesso alla stessa quale socio accreditato per attività giornalistiche; è socio di The Italian Insider, giornale italo-inglese con sede a Roma, con cui collabora come editorialista. Scrive articoli anche per Assadakah, Associazione Italo-Araba con sede a Roma, fondata dal giornalista internazionale Talal Khrais. È editorialista del giornale “Roma” con sede a Napoli, fondato nel 1862. È opinionista presso la trasmissione in onda su Telelombardia “Detto da voi” condotta da Caterina Collovati. Si dedica al dialogo interreligioso e interculturale in Italia e all’estero, in particolare nell’area mediterranea. Trascorre la sua vita dedicandosi al lavoro, ma da più di 30 anni si interessa con passione all’attività poetica dichiarando che: “La poesia non è un hobby, ma la mia ragione di vita. È un magma che sento ribollire in fondo all’anima senza il quale non saprei vivere. Con le parole cerco di arrivare laddove non riesco con i numeri”. È autore di numerosissime poesie e sono più di 100 le raccolte poetiche pubblicate di grande valore, alcune delle quali sono diventate rappresentazioni sacre e sono state incise su CD. Le sue liriche sono state tradotte in 20 lingue. Questo ha permesso che il suo nome potesse varcare i confini nazionali. Si è imposto, infatti, non solo alla critica nazionale ma anche a quella mondiale ricevendo numerosi premi e riconoscimenti, tra cui la Columbia University di New York, essendo, le sue opere poetiche, di spiccata sensibilità e capaci di sfiorare le corde più profonde dell’animo umano emozionando attraverso temi che toccano l’amore, la società, la religione. In tale ambito ha scritto, infatti, le sue Meditazioni alla Via Crucis, a Le sette parole di Maria, a I sette doni dello Spirito Santo, le Meditazione a Le ultime sette parole di Gesù sulla Croce; è in progetto la stesura delle Meditazione a la Via Lucis e una raccolta poetica dedicata a Maria. Partecipa a trasmissioni televisive e radiofoniche, a seminari universitari e workshop; articoli che lo riguardano compaiono su riviste nazionali e internazionali. Attraverso la poesia Francesco Terrone riesce a diffondere la cultura italiana creando ponti in tutto il mondo.

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