
Una mostra sul tenore De Lucia: all’Emeroteca Tucci i massimi esperti della storia della lirica
Cuore, talento e tecnica. I tenori napoletani Fernando De Lucia (1860-1925) ed Enrico Caruso (1873-1921) segnarono una svolta a livello internazionale nella storia dell’opera lirica. Nella ricorrenza dei cento anni dalla morte di De Lucia, martedì prossimo 11 marzo alle ore 11,30 verrà inaugurata una mostra documentaria – dal titolo “Ricordando Fernando De Lucia a 100 anni dalla morte” – all’Emeroteca Tucci, l’emeroteca dei giornalisti (al secondo piano del Palazzo delle Poste in piazza Matteotti).
Seguirà un convegno con tre grandissimi esperti della storia della lirica.
Il primo sarà Michael Henstock, già docente dell’Università di Nottingham e maggior biografo vivente di De Lucia (il suo libro “Fernando De Lucia. Son of Naples” di cinquecento pagine, edito in inglese nel 1990, è il prodotto di ricerche svolte in quasi vent’anni presso l’Emeroteca nel palazzo delle Poste dove il docente trascorreva tutti i mesi di agosto, quelli delle ferie dell’Università di Nottingham).
Il secondo intervento pure sarà di un inglese, Michael Aspinall, laureato in lingua e letteratura italiana all’Università di Manchester, ex cantante lirico, musicologo e conferenziere internazionale, già docente di canto presso il conservatorio di Trapani, autore di una biografia di Caruso e di traduzioni in inglese dell’opera di Giovanni Paisiello e di altre del Seicento (famoso anche per le esilaranti parodie in falsetto e in abiti femminili).
Chiuderà l’incontro Francesco Canessa, sovrintendente emerito del Teatro San Carlo, giornalista, saggista, critico musicale, autore di molti libri tra i quali “Ridi Pagliaccio, vita morte e miracoli di Enrico Caruso”. Facendo ascoltare il brano originale di “una furtiva lacrima” sia interpretato da De Lucia sia interpretato da Caruso, Canessa spiegherà la differenza nelle due esecuzioni rivelando il suo giudizio sul più bravo tra i due.
Fernando De Lucia era il più famoso tenore del mondo fino a quando il mondo non sentì cantare un altro napoletano, Enrico Caruso. Entrambi erano stati scoperti e preparati dal maestro Vincenzo Lombardi e sia l’uno che l’altro erano stati scritturati dal rappresentante a Napoli della Casa Sonzogno che era Nicola Daspuro – è scritto in una nota dell’Emeroteca – un giornalista di grande fantasia che, prima di inventare la Funicolare dell’Augusteo e far nascere sulle paludi il quartiere di Fuorigrotta, era stato il creatore del Sindacato dei corrispondenti, nella cui sede nacque l’Emeroteca Tucci.
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